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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2014 IT

75 Rapporto sul sistema educativo svizzero | 2014 Livello prescolastico ed elementare  Efficacia mentali, i docenti della scuola regolare annoverano una relazione di fiducia con i genitori, l’informazione di tutte le persone coinvolte nell’integrazione, risorse sufficienti non solo a permettere l’effettiva integrazione ma anche a simboleggiare la considerazione nei confronti di ogni allievo disabile, come pure l’instaurazione di un rapporto stabile con ciascuno di loro, il che impli­ ca il fatto di saper sostenere ogni singolo bambino in modo adeguato (Joller- Graf, Tanner & Buholzer, 2010). Efficacia delle conoscenze professionali dei docenti Le conoscenze e le capacità professionali dei docenti sono di fondamentale importanza per la qualità dell’insegnamento e quindi per il rendimento sco­ lastico degli allievi (Hattie, 2008; Baumert, Kunter, Blum et al., 2010; Blöme- ke, 2011). Nell’ambito della ricerca internazionale TEDS-M (Teacher Educa­ tional and Development Study in Mathematics) per la prima volta anche nella Svizzera tedesca è stato effettuato un sondaggio sulle competenze e le convinzioni dei futuri docenti di matematica (Oser, Biedermann, Brühwi- ler et al., 2010). Secondo questo studio i docenti del livello elementare in Svizzera dispongono di buone competenze professionali nel ramo matema­ tico nel confronto internazionale. All’interno del gruppo dei docenti della scuola elementare, gli insegnanti dei livelli inferiori si situano leggermente al di sotto (ibidem). Una situazione analoga si presenta per le competenze tecnico-didattiche (ibidem). In aggiunta, sempre dallo stesso studio emerge che il livello di preparazione dei docenti di scuola elementare nella Svizzera tedesca nell’affrontare l’eterogeneità nelle classi o nel migliorare il proprio metodo d’insegnamento è al di sotto della media (ibidem; capitolo Alte scuole pedagogiche, pagina 227 ). Passaggio da un livello all’altro e da una classe all’altra Dal punto di vista sociologico, nel sistema educativo i passaggi da un livel­ lo all’altro e da una classe all’altra rappresentano un cambiamento di status istituzionalizzato capace, in quanto evento critico, di influenzare il futuro sviluppo dell’allievo. In questo senso Buchmann e Kriesi (2010) hanno docu­ mentato un influsso indipendente della qualità della transizione nel passag­ gio alla scuola elementare sulle prestazioni scolastiche nel 3° anno. I bambini con un’elevata qualità della transizione hanno mostrato prestazioni miglio­ ri rispetto ai bambini cui riusciva più difficile assumere il ruolo di allievo. I fattori che influiscono maggiormente sulla qualità della transizione sono la coscienziosità e le conoscenze prescolari dell’allievo, e dunque un comporta­ mento sociale e di apprendimento consono all’ambiente scolastico in stretta relazione con l’interesse della famiglia nei confronti della formazione. La quota di ripetizione annuale è stata rilevata dall'Ufficio federale di sta­ tistica (UST) fino al 2009/2010; per tutta la scuola dell'obbligo si è stabi­ lizzata dal 2004 in poi al 2,4%, componendosi sia di ripetizioni stabili sia di ripetizioni mobili in un rapporto di 2:1. Al livello elementare la quota è inferiore rispetto a quella relativa al livello secondario I e il numero di ripe­ tizioni mobili è per il momento ancora trascurabile. La quota di ripetizio­ ne dell'anno 2009/2010, per il livello elementare, si poneva a 1,6%, con un divario tra i cantoni compreso tra lo 0,5% (Appenzello Esterno) e il 3,3% Secondo Buchmann e Kriesi (2010), la qualità della transizione nel passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola elementare viene valutata in base a come un bambino è in grado di assumere il ruolo di allievo, instaurare una relazione con il docente, svolgere i compiti e affrontare la vita scolastica di tutti i giorni. Ripetizione stabile significa ripetere un anno nello stesso tipo di scuola e con lo stesso materiale scolastico. Ripetizione mobile significa ripetere l’anno in un tipo di scuola più impegnativo.

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