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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

260 Equità Formazione continua skbf | csre Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa tinuamente.4 D’altra parte, la formazione è un processo dinamico e cumu­ lativo grazie al quale le capacità acquisite facilitano il futuro apprendimen­ to. In altri termini, gli investimenti precoci riducono i costi d’investimenti successivi e, considerati lungo tutto l’arco della vita, sono più efficienti delle misure prese più tardi (cfr. Cunha, Heckman, Lochner et al. 2006). Gli inve­ stimenti formativi, documentati empiricamente, più ridotti con l’avanzare degli anni non devono quindi essere visti necessariamente come una vio­ lazione dell’equità, ma potrebbero derivare anche da decisioni razionali dei lavoratori (  grafico 210). Disparità nella partecipazione alla formazione continua in funzione del grado di formazione e del reddito I benefici previsti delle attività di formazione continua dipendono in grande misura dal grado di formazione. Il ritorno cresce sia per l’azienda che per il dipendente quando aumentano le qualifiche (cfr. Wössmann 2008a, 2008b). Inoltre, i costi relativi per le persone di livello formativo basso sono più gran­ di a causa delle limitate disponibilità finanziarie e del maggiore onere psichi­ co. Entrambi i meccanismi provocano l’allargamento del divario fra le diverse categorie socio­educative nel campo della formazione continua: coloro che dispongono già di migliori qualifiche acquisiscono ancora più competenze con le attività di formazione continua e possono di conseguenza meglio av­ valersi delle opportunità sul mercato del lavoro (possibilità di carriera, mag­ giore reddito, ecc.), mentre le persone con un basso livello di formazione ap­ profittano relativamente poco della formazione continua e si perfezionano pertanto meno. Ciò comporta un livello salariale più basso e un maggiore rischio di disoccupazione. La formazione continua non contribuisce così ad appianare le disparità sociali, ma anzi rafforza il divario fra persone poco e bene qualificate. Nel confronto internazionale, la Svizzera presenta notevoli differenze nelle opportunità di formazione continua fra soggetti poco e altamente qua­ lificati (  grafico 211): le persone con formazione terziaria si avvalgono tre volte di più delle iniziative di formazione continua di quelle che dispongono solo di un diploma della scuola obbligatoria. Le forti differenze di partecipa­ zione riguardano solo la categoria socio­educativa più bassa. Se si osserva il rapporto fra soggetti con diploma terziario (ISCED 5A e 5B) e i titolari di un diploma secondario II (cultura generale o professionale), il quadro cambia: la discrepanza fra questi due strati socio­educativi non è più grande (fattore 1,2) e la Svizzera si piazza in un’ottima posizione in termini di equità nel pa­ ragone internazionale (  grafico 212). Per concludere, si può considerare che la partecipazione alla formazione continua in Svizzera è elevata, salvo per le categorie socio­educative più basse (  grafici 200 e 201, Contesto, pagina 248). Si osservano invece maggiori differenze nella spesa per la formazione con­ tinua in funzione del grado di formazione e del reddito: rispetto alla loro 4 D’altro canto ci si aspetterebbe che, fra i benefici, l’aspetto sicurezza diventi più impor­ tante con l’aumentare dell’età. La formazione continua incrementa le possibilità d’impiego sul mercato del lavoro e offre pertanto una certa protezione dalla disoccupazione. Poiché però la tutela da tale rischio è data anche dall’assicurazione contro la disoccupazione, di­ minuisce l’incentivo a perfezionarsi a proprie spese in età avanzata. 210 Spesa per la formazione continua, in base ai gruppi di età, 2006 Dati: UST, calcoli: Forschungsstelle für Bildungs- ökonomie dell’Università di Berna % % % % % % Anteil am Bevölkerungstotal Anteil am Total WB-Ausgaben +––––– quota della spesa complessiva per la formazione continua quota della popolazione totale 211 Disparità nella formazione continua nel confronto internazionale I, 2007 Partecipazione alla formazione non formale delle persone con formazione terziaria rispetto ai diplomati della scuola dell’obbligo Dati: UST, Eurostat Svezia Regno Unito Norvegia Francia Spagna Finlandia Svizzera Germania Austria Belgio Italia rapporto ISCED 5 - ISCED 0–2

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