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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

267Effetti cumulativi L’utilità privata della formazione Rapporto sul sistema educativo svizzero | 2010 tecipare attivamente al mercato del lavoro (  grafico 216) e dall’altro riduce la probabilità che una persona, pur non volendo, diventi disoccupata (  gra- fico 217). La probabilità di esercitare un’attività lavorativa è favorita dal livello di for­ mazione sia da parte del potenziale dipendente che del potenziale datore di lavoro. Una prima ipotesi per spiegare l’influsso della formazione sulla proba­ bilità di svolgere un’attività lavorativa consiste nel fatto che le persone con un livello di formazione relativamente basso non hanno interesse a lavorare perché la potenziale retribuzione rende poco allettante l’esercizio dell’atti­ vità lavorativa. L’impatto di questo effetto, documentato da studi scientifici, dipende tra l’altro dal sistema di assicurazioni sociali di un paese, il quale determina, se pur indirettamente, la soglia di reddito al di sotto della quale non vale la pena andare a lavorare. Il secondo influsso consiste nel fatto che le persone poco qualificate hanno più probabilità di essere disoccupate, cioè di non poter svolgere, pur volendolo, un’attività lavorativa. La maggiore probabilità di disoccupazio­ ne in funzione del livello di formazione è correlata innanzitutto alla mu­ tata domanda di qualifiche sulla scia delle trasformazioni tecnologiche in atto nelle società industrializzate. La tecnologia e le qualifiche sono fattori complementari (cfr. Goldin & Katz 1998, capitolo Contesto, pagina 39), che si condizionano a vicenda: la domanda di qualifiche aumenta in funzione della rapidità e dell’entità delle trasformazioni tecnologiche in seno a una società. Oltre a ciò, le imprese che devono ridurre i loro effettivi tendono a licenziare i dipendenti meno qualificati, nella cui formazione esse stesse hanno investito meno. Gli investimenti delle imprese nel perfezionamento professionale sono complementari alla formazione formale di una persona ( capitolo Formazione continua, pagina 247). In altre parole, un’azienda si attende un maggiore ritorno dai suoi investimenti nella formazione quando una persona dispone già di un buon livello di formazione. Di conseguenza, il licenziamento di un dipendente con una formazione formale solida vie­ ne a costare di più all’impresa del licenziamento di un collaboratore con un livello di formazione meno elevato. A ciò si aggiunge il rischio che il licen­ ziamento, per esempio per motivi congiunturali, si dimostri una decisione sbagliata e che l’azienda debba assumere nuovi collaboratori al posto di quelli appena licenziati. Anche in questo caso i costi risultano maggiori perché per sostituire i dipendenti licenziati ben formati bisogna trovare manodopera altamente qualificata, la cui offerta è limitata. È quindi logico che, di fronte a una diminuzione delle ordinazioni, un’impresa continui a occupare i col­ laboratori ben qualificati, mentre lo stesso non si può dire per il personale non qualificato (cfr. anche Groot & Oosterbeek 1992). In terzo luogo, le imprese cercano soprattutto manodopera altamente qualificata perché lasciare vacante una posizione ad alto profitto costerebbe loro più caro che lasciare vacante un posto a basso profitto. Ciò significa che, anche in caso di disoccupazione, le persone più qualificate devono aspettare di solito meno prima di trovare un nuovo posto di lavoro. In quarto luogo, le persone altamente qualificate sono meglio tutelate dalla disoccupazione a lungo termine perché in linea di massima sono in grado di esercitare anche delle attività per le quali sono richieste qualifiche più basse, mentre l’inverso non è possibile. Questa affermazione va però relativizzata, perché con il livello di formazione aumenta anche la specializ­ 216 Tasso di attività in funzione del livello di formazione, 2007 Dati: UST Meno del 60% delle donne che hanno frequen- tato solo la scuola dell’obbligo svolge un’attività lucrativa, mentre questa percentuale sale a circa l’80% tra le donne con un titolo di studio terziario. Negli uomini questo scarto correlato al livello di formazione risulta inferiore. 0% 20% 40% 60% 80% 100% Ter Se Ob uominidonne scuola dell’obbligo livello secondario II livello terziario 217 Tasso di disoccupazione in funzione del livello di formazione, 2007 Dati: UST In Svizzera, il tasso di disoccupazione tra le persone meno qualificate è di norma più del doppio che tra le persone altamente qualificate. Questa differenza varia anche a seconda della situazione congiunturale. 0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% Ter Sek Ob uominidonne scuola dell’obbligo livello secondario II livello terziario

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