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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

269Effetti cumulativi L’utilità privata della formazione Rapporto sul sistema educativo svizzero | 2010 219 Rendimento privato sotto forma di maggiore salario per anno di formazione, 2007 Dati: UST, calcoli: CSRE Termine di riferimento: formazione scolastica obbligatoria % % % % % % % Frauen Männer università scuola universitaria professionale formazione professionale superiore maturità formazione professionale di base uomini donne Il grafico 219 indica l’aumento salariale percentuale che una persona si può attendere da un livello di formazione superiore. In Svizzera il rendimento privato dell’istruzione si aggira tra il 6 e il 9% per ogni anno scolastico aggiuntivo. Per esempio, una donna che ha concluso un tirocinio guadagnerebbe in media circa il 20% in più (durata media del tirocinio x 6,2%) rispetto a una donna senza titolo post-obbligatorio. Una donna con titolo universitario guadagna circa il 50% in più (media di otto anni di formazione supplementare x 6,5%) rispetto a una donna senza titolo post-obbligatorio. In secondo luogo, se la formazione è considerata come investimento, biso­ gna tener conto anche dei costi provocati dall’investimento e non solo del maggiore salario ottenuto. I costi sono di duplice natura: i costi diretti della formazione, sotto forma di tasse semestrali delle università, materiale didat­ tico, spese per esami, ecc. (anche se nel caso di una formazione finanziata es­ senzialmente dallo Stato come in Svizzera, questi costi non sono per lo più determinanti)1 e la perdita di guadagno subita nel periodo della formazione (costi di opportunità). Se la formazione risulta pagante o meno dipende non solo dalla possibilità di conseguire un maggiore reddito nella successiva at­ tività lavorativa, ma anche dalla capacità di compensare l’assenza di guada­ gno durante gli anni di formazione. Se si calcola il ritorno della formazione tenendo conto dei costi diretti della formazione e dei costi di opportunità secondo il cosiddetto modello «costi/benefici», si osserva che in Svizzera i lunghi curricoli formativi a livello terziario (in particolare gli studi universi­ tari) rendono relativamente poco (cfr. Wolter & Weber 2005); secondo questo calcolo, il vantaggio di reddito ottenibile per ogni anno di studio universita­ rio scende per esempio nel caso di una donna al 2%. A prescindere dal metodo di calcolo utilizzato, la formazione formale si ri­ flette in un vantaggio salariale. Questa constatazione coincide con l’ipotesi alla base della teoria del capitale umano, secondo la quale la formazione è un investimento in competenze, che successivamente pagano sotto forma di maggiore produttività e quindi maggiore retribuzione. Vi è però anche un’al­ tra spiegazione, secondo la quale i vantaggi salariali sono il prodotto della funzione selettiva del sistema educativo. In questa logica, solo le persone più capaci seguono un percorso formativo lungo, mentre quelle meno dota­ te non lo portano a termine; il titolo di studio diventa così un indicatore del talento e di conseguenza della produttività di una persona (cfr. Spence 1973). Ciò significa che il datore di lavoro sarà incline a concedere uno stipendio più 1 L’importanza dei costi diretti della formazione diventa evidente quando si considerano per esempio le decisioni di una persona chiamata a scegliere tra una prestigiosa università con tasse semestrali di 25 000 franchi e un’università pubblica che costa cinque volte meno.

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