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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

270 L’utilità privata della formazione Effetti cumulativi skbf | csre Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa elevato a una persona con un titolo di studio superiore, indipendentemen­ te dal fatto che il sapere acquisito a scuola o all’università sia rilevante per l’impresa. Questa distinzione sarà poco interessante per le persone meglio retribuite, non necessariamente curiose di conoscerne il motivo, ma è de­ terminante per la definizione dei compiti del sistema educativo. Nel primo caso (teoria del capitale umano), il compito principale del sistema educati­ vo è la trasmissione di conoscenze e competenze, mentre nel secondo caso è la separazione delle persone più dotate da quelle meno dotate (compito di selezione come segnale per il mercato del lavoro). Nella letteratura scienti­ fica non si trova una risposta univoca a questo interrogativo. Per riassumere l’attuale stato della ricerca si può forse affermare che il sistema educativo ri­ veste entrambe le funzioni. Considerato che non solo le persone più formate aumentano le loro com­ petenze grazie alla lunga durata dello studio, ma che in generale – indipen­ dentemente dal grado di formazione scolastica – anche le persone più do­ tate tendono a rimanere più a lungo nel sistema educativo e quindi hanno una maggiore probabilità di ottenere un titolo di studio superiore, ci si trova confrontati a un altro interrogativo di grande rilievo per la valutazione del rendimento della formazione. Se le persone più dotate hanno un titolo di studio superiore, il loro maggiore reddito è motivato dal possesso di un tale titolo oppure dal loro talento? Finché non si potrà distinguere tra queste due possibili spiegazioni, gli individui interessati a una formazione e lo Stato sa­ ranno confrontati al dilemma di come valutare il rendimento dell’istruzione. Anche ipotizzando un elevato ritorno dell’istruzione, le persone interessate a una formazione non possono contare su un aumento del reddito se non dispongono delle capacità effettivamente richieste. Inversamente, se dispon­ gono delle capacità richieste dal mercato del lavoro possono aspettarsi di ot­ tenere lo stesso reddito senza dover seguire un lungo iter formativo. Lo Stato, e in particolare la politica dell’educazione, non sa se i rendimenti della for­ mazione siano un indicatore dell’efficacia del sistema educativo (lo sarebbero nel caso in cui i rendimenti siano la conseguenza delle competenze acquisite durante la formazione) oppure se siano il risultato di un’auto­selezione delle persone più dotate e non merito dell’efficacia del sistema educativo. Alla luce di questi interrogativi è comprensibile che gli ambienti scientifici cerchino da oltre 40 anni, attraverso raffinati metodi statistici e dispositivi di indagine, di isolare il «vero» rendimento dell’istruzione – senza essere finora giunti a una conclusione inequivocabile. Riassumendo l’attuale stato delle conoscenze, possiamo supporre che fino al 50% dei rendimenti della forma­ zione osservati non siano il risultato dell’educazione, ma della selezione del sistema educativo, cioè che le retribuzioni delle persone sarebbero aumen­ tate nella stessa proporzione anche se queste persone non si fossero formate. Salute e speranza di vita Uno dei potenziali rendimenti non monetari più importanti che una perso­ na può aspettarsi dall’educazione è la salute.2 Tale aspettativa viene soste­ 2 La salute è ovviamente un rendimento monetario anche nel senso che la malattia provoca dei costi, che possono essere risparmiati rimanendo in salute. Questo nesso con i costi sani­

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