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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

276 L’utilità sociale della formazione Effetti cumulativi skbf | csre Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa ti e indiretti del livello di studio dei genitori sulla formazione dei figli, una correlazione associata alla trasmissione dell’intelligenza significherebbe però che investire nella formazione dei propri figli sarebbe poco o niente affat­ to pagante. Le persone intelligenti otterrebbero comunque un titolo di stu­ dio superiore alle persone meno intelligenti. Se l’intelligenza racchiude una grande componente ereditaria, i figli di persone intelligenti hanno maggiori opportunità di ottenere un titolo di studio superiore anche se i loro genitori (intelligenti) per un qualsiasi motivo non hanno potuto seguire un elevato livello di formazione. Già da molto tempo la ricerca studia in che misura le relazioni intergenerazionali riguardanti la formazione e il reddito siano da ricondurre a fattori genetici. La difficoltà specifica di questi studi risiede nel fatto che è praticamente impossibile a livello empirico separare gli influssi biologici da quelli ambientali. 4 Alcune ricerche innovative hanno analiz­ zato la correlazione del livello di studio tra genitori e famiglie adottive (cfr. per esempio Björklund, Lindahl & Plug 2006, Björklund, Jäntti & Solon 2007, Plug 2001 e Sacerdote 2007). Questi studi hanno riscontrato una correlazione sia tra figli adottivi e i loro genitori non biologici che tra i genitori biologici e i loro figli che sono stati dati in adozione alla nascita. Il primo caso parla a favore di un forte influsso dell’ambiente, cioè di una relazione causale tra il livello di formazione delle due generazioni, nel senso che il miglioramento del livello di formazione della generazione dei genitori conduce a un mi­ glioramento del livello di formazione della generazione seguente. Il secondo caso evidenzia invece che il meccanismo di trasmissione è solo parzialmen­ te causale e che una parte ancora da definire è da attribuire alla trasmissione di capacità; ciò significa che la decisione di genitori «capaci» di non formarsi non ha necessariamente delle conseguenze negative sulla carriera scolastica dei figli e, inversamente, che gli sforzi di formazione di genitori meno «ca­ paci» non si riflettono necessariamente nel successo scolastico dei loro figli. L’utilità sociale della formazione La differenza principale tra utilità privata e utilità sociale della formazio­ ne consiste nel fatto che nel primo caso la formazione va a vantaggio solo dell’individuo che si istruisce, mentre nel secondo ne beneficiano anche altre persone che non devono necessariamente istruirsi. È importante determina­ re l’utilità sociale non solo per evitare una visione riduttiva del rendimento della formazione concentrandosi solo sui vantaggi personali, ma anche per­ ché l’utilità sociale è determinante nella decisione su chi debba finanziare la formazione. L’utilità sociale giustifica una partecipazione finanziaria della società ai costi della formazione, perché indipendentemente da chi si istrui­ sce l’attività educativa va a vantaggio di tutti. Come nel caso dell’utilità pri­ vata, anche per quella sociale occorre distinguere tra rendimenti monetari e non monetari, seppure anche questi ultimi possano essere poi misurati in termini monetari. 4 Per una visione generale degli studi sulla trasmissione intergenerazionale della formazio­ ne cfr. Holmlund, Lindahl & Plug (2008).

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