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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

33Definizioni Equità Rapporto sul sistema educativo svizzero | 2010 Medie e varianze marginali Un’ultima problematica nella valutazione dell’efficienza consiste nel fat­ to che l’analisi empirica dei rapporti input­output di solito paragona delle medie. La differenza tra due valori medi, tuttavia, non sempre permette di dedurre come cambia l’output a parità di condizioni, quando l’input viene aumentato di un’unità (varianza marginale). Se una scuola, con il doppio di lezioni di matematica rispetto alla media delle altre scuole, raggiunge un livello di competenze dei suoi allievi che è più del doppio, significa che il maggior numero di lezioni è impiegato non solo in modo efficace ma anche più efficiente – il che non vuole dire che raddoppiando ulteriormente le le­ zioni in questa scuola efficiente si otterrebbe un incremento paragonabile delle competenze. Nell’impiego degli input è ragionevole supporre che il loro rendimento aggiuntivo (marginale) tenda a diminuire. Per questo mo­ tivo, un’espansione dell’impiego di input è spesso associata a una perdita di efficienza media, anche se produce un maggiore output scolastico. Su que­ sta questione decisiva per la politica della formazione non si può dire molto, poiché esistono solo pochi esperimenti intenzionali – cioè finalizzati ad ac­ quisire conoscenze di gestione (esperimenti controllati) – che si occupano dell’efficienza degli interventi educativi. A causa di queste difficoltà nella determinazione e nel calcolo dell’effi­ cienza, il rapporto sul sistema educativo contiene solo poche indicazioni concrete sull’efficienza del sistema o di singole istituzioni. Là dove non è possibile fare asserzioni sull’efficienza si cerca di determinare in modo ap­ prossimativo il grado di efficienza del sistema educativo svizzero attraverso dati e analisi sugli input reali e monetari nei vari livelli e tipi di formazione. Equità I termini di equità e pari opportunità vengono utilizzati in questo rapporto come sinonimi. Per delimitare meglio l’accezione del termine equità, o pari opportunità, si adotta la definizione contenuta nel contributo svizzero all’analisi condot­ ta dall’OCSE «Equity in Education» (Coradi Vellacott & Wolter 2005b): «Per equità nell’educazione si intende un ambiente di apprendimento in cui gli individui durante tutto l’arco della loro vita possono soppesare opzioni e prendere decisioni che si basano sulle loro capacità e talenti e non su stere­ otipi, aspettative distorte o discriminazioni. Questo ambiente di apprendi­ mento consente a donne e uomini di tutte le nazionalità e di ogni background socio­economico di sviluppare le capacità necessarie per partecipare alla vita pubblica come cittadini produttivi e responsabili. Esso dischiude opportu­ nità sul piano economico e sociale indipendentemente dal genere, dalla na­ zionalità e dallo status sociale.» Nell’ambito dell’equità si deve operare una distinzione tra due dimen­ sioni (OCSE 2007b). La prima riguarda l’aspetto fairness: le caratteristiche personali e sociali non devono essere un ostacolo al successo scolastico. La seconda dimensione si riferisce all’inclusione: occorre assicurare standard minimi scolastici per tutti.

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