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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

skbf | csre Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa 48 Adolescenti in età scolare Contesto Delinquenza giovanile La delinquenza giovanile può influenzare le prospettive educative sia della vit­ tima che dell’autore del reato. Le vittime di delinquenza giovanile sono parti­ colarmente esposte a danni fisici o psichici che possono provocare una disaffe­ zione scolastica e/o un calo delle prestazioni. I giovani delinquenti presentano per lo più una motivazione scolastica inferiore ai giovani non delinquenti (cfr. per esempio Ribeaud & Eisner 2009 o Moret 2006). Se la delinquenza giovanile abbia un influsso sui risultati scolastici (cfr. Moret 2006 o Wilmers, Enzmann, Schaeffer et al. 2002) e l’assenteismo (marinare la scuola) (cfr. Wilmers, Enz­ mann, Schaeffer et al. 2002 o Stamm, Niggli, Templer et al. 2007) non è stato fino­ ra appurato con certezza. Dalla statistica criminale di polizia (SCP) risulta che dagli anni novanta si registra in Svizzera un forte aumento della delinquenza giovanile – soprattutto dei reati contro la vita e l’integrità della persona (  gra- fico 14). Bisogna chiedersi se l’incremento dei delitti contro la vita e l’integrità della persona sia dovuto effettivamente a un aumento della violenza e/o ad altre cause, come una maggiore percentuale di denunce da parte delle vittime (per esempio in seguito alla crescente sensibilizzazione pubblica sul problema della violenza) e una maggiore quota di casi registrati e investigati dalla polizia. Per capire la portata del fenomeno della delinquenza giovanile si è fatto ricorso a inchieste sulla delinquenza autodenunciata e a interviste di vittime.3 In Svizzera sono state condotte diverse indagini di questo tipo (v. per esem­ pio Killias, Lucia & Lamon 2004 o Ribeaud & Eisner 2009). Esse indicano un aumento della delinquenza giovanile meno accentuato di quello risultante dalle statistiche, ma gli esperti non concordano sulle cause di questa diffe­ renza (cfr. discussione in Killias, Lucia & Lamon 2004 o Ribeaud & Eisner 2009 o UST 2007e). Non si può quindi sapere con certezza se la delinquenza giovanile sia aumentata o meno. Indipendentemente dalla sua evoluzione, la violenza perpetrata sui o dai giovani – anche nel contesto scolastico (bullismo) – rimane una realtà. Una recente indagine condotta a Zurigo mostra che circa il 25% dei reati giova­ nili viene commesso a scuola o sul tragitto tra casa e scuola. Lo studio ha osservato anche una crescente diffusione di forme di violenza striscianti in ambiente scolastico. Le forme gravi come rapina, violenza sessuale e lesioni corporali tendono a spostarsi dal contesto scolastico a quello extrascolastico (Ribeaud & Eisner 2009). Tasso di natalità tra le adolescenti La nascita di un figlio pregiudica spesso le possibilità di formazione delle adolescenti, perché la cura e l’educazione del bambino sono difficili da conci­ liare con gli impegni scolastici. Con l’accorciarsi della carriera educativa peg­ giorano però anche le prospettive future sul mercato del lavoro. Ne risulta, almeno nei primi anni di vita dei figli, un reddito familiare precario, che a sua volta può compromettere il percorso scolastico dei ragazzi nati da teenager (cfr. Francesconi 2008). Non a caso, la natalità tra le adolescenti è considerata in molti paesi uno dei problemi sociali di maggiore gravità. 3 Si deve però supporre che anche in queste indagini la percezione pubblica abbia influen­ zato le dichiarazioni. 14 Evoluzione delle sentenze penali contro minori, 1999–2007 Adolescenti condannati per reati commessi: sentenze su mille coetanei nella popolazione residente, atti punibili contro la vita e l’integrità della persona a norma degli art. 111–136 CPS. Dati: UST Anzahl pro > jährige Jugendliche Per bullismo si intendono tutte le forme di vessazione e prepotenza commesse a scuola e nel tragitto scuola-casa, con o senza violenza fisica. Su cinque forme di violenza scolastica (picchiare/calpestare, minacciare/ricattare, prendere in giro/ offendere, distruggere oggetti, molestie sessuali), gli intervistati avevano la possibilità di indicare quante volte nell’ultimo anno l’avevano osservata, subita come vittime oppure commessa (Ribeaud & Eisner 2009).

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