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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

82 Equità Livello prescolastico ed elementare skbf | csre Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa L’ipotesi che una misura strutturale come l’introduzione di un ciclo elemen­ tare di durata variabile in funzione delle esigenze individuali (per esempio sotto forma di Grundstufe o Basisstufe) possa ridurre i ritardi nel percorso scolastico, non è stata finora confermata. Un’indagine condotta nel Canton Vaud e la valutazione di cicli elementari sperimentali mostrano che la ten­ denza a un rallentamento prevale su un’accelerazione del curricolo scolastico (Ricciardi Joos 2007; Vogt, Zumwald, Urech et al. 2008). Equità Si può parlare di equità nella scuola dell’infanzia ed elementare quando i bambini hanno accesso alla formazione, possono sviluppare le loro compe­ tenze e decidere liberamente il loro curricolo scolastico, indipendentemen­ te dall’estrazione sociale e dal genere. Accanto alle origini familiari (status sociale e migratorio) e al sesso, ci sono anche altri fattori che possono in­ fluenzare le opportunità educative, come il contesto sociale delle scuole o l’offerta cantonale. Accesso alle offerte formative In studi nazionali e internazionali si è potuto dimostrare che gli interventi precoci di formazione, assistenza ed educazione hanno effetti positivi so­ prattutto per i bambini svantaggiati, a condizione che abbiano una quali­ tà elevata e siano utilizzati per un periodo sufficiente (OCSE 2006b; CDPE 2006a) ( Efficacia, pagina 74). Poiché in Svizzera sussiste una notevole ca­ renza di offerte per bambini tra 0 e 4 anni e i genitori devono pagare con­ tributi elevati nonostante i meccanismi di sgravio sociale, si suppone che i bambini socialmente svantaggiati abbiano un accesso limitato agli istituti di formazione, assistenza ed educazione precoce. Uno studio non più recen­ te condotto sul successo scolastico dei figli di immigrati (Lanfranchi 2002) e l’indagine zurighese sui livelli di apprendimento al momento dell’inizio della scuola (Moser, Stamm & Hollenweger 2005) confermano questo dato. In Svizzera, l’offerta per bambini piccoli si concentra soprattutto sull’assi­ stenza e sull’educazione e meno sulla formazione (compensatoria) (COFF 2008; CFM 2009; Stamm, Reinwand, Burger et al. 2009). Anche l’educazio­ ne precoce offerta nell’ambito della pedagogia speciale non tiene conto dei rischi sociali (Burgener Woeffray & Eisner­Binkert 2006). Di conseguenza, i bambini che crescono in un ambiente socialmente sfavorevole e ricevono pochi stimoli di apprendimento, beneficiano del sostegno istituzionale solo in misura limitata. Non stupisce, quindi, che al momento dell’ingresso nel sistema formativo (ciclo d’entrata nella scolarizzazione, scuola dell’infanzia) si riscontrino già notevoli disparità a livello di competenze, a svantaggio dei bambini con un basso status socio­economico ( Contesto, pagina 66). Il fatto che l’offerta prescolastica, sebbene facoltativa, sia molto utilizzata, mostra che l’accesso all’asilo non rappresenta un grosso ostacolo. Si hanno però troppo poche informazioni sui bambini che non frequentano la scuola dell’infanzia (Moser, Stamm & Hollenweger 2005). È ipotizzabile che, a causa della mancanza di strutture diurne, i genitori che lavorano a tempo pieno e

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