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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2014 IT

skbf | csre  Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa 190 Istituzioni  Istituti universitari Ammissione agli studi In passato l’ammissione all’università era legata alla maturità liceale. Recen­ temente, l’accesso agli studi accademici è possibile anche attraverso il me­ todo indiretto della passerella, cioè dalla maturità professionale alle scuole universitarie mediante un esame complementare, oppure tramite altri cer­ tificati svizzeri (ad es. bachelor SUP, con scelta di studio limitata). In alcune università e facoltà vi è inoltre la possibilità di accedere su dossier, ovve­ ro senza maturità, oppure mediante esame di ammissione; in tal caso l’am­ missione può dipendere da condizioni supplementari quali l’età minima o l’esperienza professionale. Gli ingressi in base al certificato di ammissione dimostrano che tra il 2002 e il 2012 la percentuale di studenti entrati all’uni­ versità su dossier o mediante un esame di ammissione oscillava tra l’1,3% e il 2,6% soltanto (senza certificati esteri). Inoltre, dal 2004, questa percentuale è costantemente scesa. Contrariamente a quanto succede in gran parte degli altri Paesi, nei quali vi sono limitazioni all’ammissione, in Svizzera i maturandi liceali possono scegliere liberamente l’università e l’area disciplinare. Per ragioni di capacità e costi, nella Svizzera tedesca vi sono tuttavia delle limitazioni all’ammissio­ ne nelle aree disciplinari di medicina e in parte nelle scienze dello sport, per cui i candidati vengono sottoposti a test attitudinali. Considerato che il test attitudinale per l’area disciplinare di medicina è più attendibile sulla previ­ sione di riuscita negli studi (buoni risultati nei test attitudinali si traducono in maggiori probabilità di superare gli esami propedeutici con note migliori e in un periodo di tempo più breve; Hänsgen, 2013; Hänsgen, Eggli, & Wechsler, 2007; Hänsgen & Spicher, 2001; Mallinger, Holzbaur, Dierich et al., 2007) ri­ spetto alle note di maturità non standardizzate (Hänsgen & Spicher, 2008), la limitazione all’ammissione mediante il test attitudinale si rivela più cor­ retta dal punto di vista dell’equità rispetto a una selezione basata sulle note di maturità. Non è invece chiaro se una rinuncia all’esame di ammissione e una limitazione del numero di studenti in base alle prestazioni nel primo ed eventualmente nel secondo anno accademico – come nel caso delle uni­ versità della Svizzera francese – possa garantire una selezione equivalente o addirittura migliore. Nell’ultimo caso si tratta sostanzialmente di una que­ stione di efficienza poiché, da una parte, la rinuncia all’esame di ammissione è legata ad alti costi per le università, dall’altra, quello dei costi può invece diventare una questione individuale in relazione agli anni di studio «persi» o al rischio di non portare a termine il percorso accademico intrapreso. Personale accademico e promozione delle nuove leve Per gli istituti universitari anche la composizione rispettivamente il reclu­ tamento del personale accademico assume un ruolo importante. Per quan­ to concerne la struttura dell’età si può osservare che la media del 50% dei professori ha un’età compresa tra i 43 e i 58 anni. Gli uomini sono in media quattro anni più anziani delle donne (UST, 2011c), il che potrebbe essere ri­ condotto all’aumento della percentuale femminile nelle nomine registrato negli ultimi anni. Complessivamente, nel corso degli ultimi dieci anni, il gruppo dei professori è ringiovanito di 1–2 anni. In base alla ripartizione per età, per i prossimi anni si prevedono tassi di pensionamento del 3% circa.

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