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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2014 IT

skbf | csre  Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa 204 Equità  Istituti universitari risp. 61%) nei gruppi di aree disciplinari di medicina e farmacia e di diritto. Al contrario, la presenza femminile è ancora limitata nelle scienze tecniche (29%), nelle scienze economiche (36%) e nelle scienze esatte e naturali (40%). Si riscontrano inoltre forti variazioni nella quota di donne all’interno dei gruppi di aree disciplinari. Nelle scienze esatte i generi sono in un rapporto di 1:5, mentre nelle scienze naturali sono in un rapporto di 1:1. Le preferenze di studio legate al genere si rilevano molto stabili nel corso del tempo. Negli ul­ timi 20 anni, il fenomeno della segregazione tra uomini e donne si è comun­ que ridotto nelle scienze tecniche come pure nelle scienze esatte e naturali. Nel passaggio dal ciclo di studio bachelor al ciclo di studio master non si riscontrano differenze apprezzabili (UST, 2012d). Per contro le donne con­ tinuano ad avere minori opportunità di conseguire un dottorato dopo il 2° ciclo. Ad ogni modo la differenza tra la quota di diplomate del 2° ciclo e la percentuale di dottoresse varia considerevolmente a seconda del gruppo di aree disciplinari ( grafico 187 ). La differenza tra la quota di diplomate del 2° ciclo e del 3° ciclo si può osservare soprattutto nelle aree particolarmente frequentate dalle donne (diritto, scienze umane e sociali). Nelle scienze tec­ niche la quota delle donne rimane invece piuttosto costante. In tutte le aree disciplinari, negli scorsi anni la percentuale delle donne che hanno conse­ guito un dottorato è cresciuta in modo continuo ogni anno di circa l’1% per raggiungere un valore pari al 43% nel 2011 (UST, 2012a). La partecipazione delle donne diminuisce con l’avanzamento della car­ riera scientifica: nel 2011 la presenza femminile tra i diplomati del 2° ciclo era del 52%, tra gli assistenti e i collaboratori scientifici era del 42%, tra gli altri docenti 26% e tra le nomine 18%. In tutte le università, ad eccezione di Neu­ châtel, la quota di donne in cattedra si pone al di sotto dell’obiettivo del 25% definito nell’ambito del programma di promozione delle pari opportunità tra donna e uomo (Dubach, Graf, Stutz et al., 2012). La cosiddetta leaky pipe- line («conduttura che perde») è imputabile solo in parte a effetti di coorte; in altre parole, la quota delle donne diminuisce ad ogni livello gerarchico anche a prescindere dalla minore percentuale di accademiche nelle coorti prece­ denti. I risultati di un sondaggio condotto tra giovani accademici (Goastel- lec, Leresche, Ramuz et al., 2010) dimostrano che le ricercatrici hanno minori probabilità rispetto ai loro colleghi uomini di ricevere borse di studio, tro­ vare un’occupazione a tempo indeterminato oppure ottenere una cattedra. I meccanismi problematici identificati in relazione al fenomeno della leaky pipeline sono il sostegno alla carriera, la conciliabilità tra scienza e famiglia, le esigenze di mobilità, la cooperazione a livello internazionale e la conside­ razione dell’output a livello di pubblicazioni (Leemann & Stutz, 2010). La percentuale delle cattedre occupate da donne varia a seconda degli istituti di oltre il 10%; questo succede anche quando le differenze si osser­ vano esclusivamente all’interno degli stessi gruppi di aree disciplinari ( grafico 188 ). Probabilmente la bassa presenza femminile non è riconducibile unicamente alla limitata offerta di accademiche qualificate, bensì anche alla linea politica che le istituzioni adottano in materia di personale. L’Università di San Gallo e quella della Svizzera Italiana presentano le quote di donne di gran lunga più basse in considerazione dei gruppi di aree disciplinari offer­ ti. Le notevoli differenze tra le università non si possono quindi spiegare in base all’età degli istituti (l’aumento dell’offerta di accademiche qualificate registrato negli ultimi anni aveva determinato condizioni vantaggiose nel reclutamento di personale femminile presso le università più giovani). Per quanto concerne le regioni linguistiche si può invece osservare che gli isti­ 187  Differenza tra la quota di donne diplomate al 2° ciclo (2006) e al 3° ciclo (2010 e 2011) Solo svizzeri e stranieri scolarizzati in Svizzera Dati: UST (SIUS); calcoli: CSRE –20% –15% –10% –5% 0% STSENDSESUS SUS = scienze umane e sociali SE = scienze economiche D = diritto SEN = scienze esatte e naturali ST = scienze tecniche

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