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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

115Livello secondario II Soluzioni intermedie Rapporto sul sistema educativo svizzero | 2010 mazione professionale di base, pagina 137. Le soluzioni intermedie servono per lo più a facilitare l’accesso ad una altra formazione professionale o scolastica, pertanto possiamo riassumerne gli obiettivi come segue (Meyer 2003): – Funzione compensativa: eliminazione di deficit scolastici, linguistici o di altro genere. – Funzione orientativa: sostegno determinante per la scelta del curricolo formativo post­obbligatorio. – Funzione di ammortizzatore sistemico: le formazioni lasciate o iniziate non vanno di pari passo sull’asse temporale; i giovani devono trascorrere in modo ragionevole il tempo d’attesa. Laddove i giovani abbandonano il sistema scolastico formale per una di que­ ste soluzioni, cioè per esempio non terminano il decimo anno, essi non fi­ gurano nelle statistiche. Nella statistica ufficiale sulla formazione, non si riescono a raccogliere tutte le soluzioni intermedie. Di conseguenza, oggi è ancora difficile rilevare i dati sui motivi, le conseguenze, la quantità oppure la durata delle soluzioni intermedie. Le soluzioni intermedie vengono proposte da vari offerenti pubblici e privati (Egger, Dreher, & Partner AG 2007). Nella maggior parte dei cantoni esistono delle soluzioni intermedie (i cosiddetti semestri di motivazione) organizzate dall’assicurazione contro la disoccupazione e su incarico degli uffici del servizio sociale cittadini e comunali, le cui funzioni sono chiara­ mente di natura compensativa. Poiché anche l’assicurazione contro la dis­ occupazione insieme agli organismi formativi interviene come attore prin­ cipale, il coordinamento dell’assistenza sociale è divenuto già solo per motivi di efficienza una necessità. Con l’introduzione del cosiddetto case manage­ ment (v.a. OCSE/CERI 2009) il censimento dei giovani è stato centralizzato, cosicché i provvedimenti dei vari attori possono essere condotti in modo coordinato a livello di tempo e di contenuti. Inoltre vi è tutta una serie di proposte che i giovani possono scegliere facoltativamente e a spese proprie. Diffusione fortemente diversificata a livello cantonale Nel 2006 quasi il 20% degli allievi, corrispondente a 17 149 persone, al ter­ mine della scuola dell’obbligo ha scelto di frequentare una soluzione di transizione (secondo la definizione dell’UST). La percentuale di persone che hanno optato per una soluzione intermedia è maggiore fra le donne e in particolare fra gli stranieri di cui quasi il 36% ha scelto una soluzione di transizione (  grafico 76). La percentuale di allievi che sceglie una soluzione di transizione varia anche di cantone in cantone. Se nel Canton Basilea Città il 44% circa degli allievi uscenti dalla scuola dell’obbligo sceglie una soluzione intermedia, nel Canton Uri questa percentuale si riduce a circa il 5% oppure al 7% nei Cantoni Appenzello Interno e Ticino. La percentuale di allievi che dopo la scuola dell’obbligo trovano una solu­ zione intermedia, non è in correlazione con la situazione cantonale del mer­ cato del lavoro (  grafico 77). Le grosse differenze che esistono fra i cantoni per quanto riguarda la diffusione delle soluzioni intermedie devono dunque dipendere anche da altri motivi. Come prima ipotesi si suppone che le dif­ ferenze abbiano a che fare, oltre che con la situazione del mercato del lavoro, anche con l’offerta di soluzioni intermedie. Queste ultime fanno scaturire la 76 Percentuale di allievi che scelgono una soluzione intermedia, per genere e nazionalità, 2006 Dati: UST % % % % % Estero Svizzera Donne Uomini Totale Definizione UST: fanno parte delle soluzioni intermedie i programmi scolastici come il 10o anno facoltativo, la frequenza di altre scuole di cultura generale (solitamente della durata di un anno) e i programmi che combinano scuola e formazione pratica, come per esempio il pre-tirocinio. Non è possibile rilevare i programmi extra-scolastici come ad esempio i soggiorni linguistici e au pair o gli stage.

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