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SKBF-CSRE Bildungsbericht 2010 IT

34 Equità Definizioni skbf | csre Centro svizzero di coordinamento della ricerca educativa L’equità nel sistema educativo è un importante obiettivo politico. Di con­ seguenza vi è un ampio consenso sul fatto che i fattori determinanti per il successo individuale nel processo formativo devono essere le capacità e le doti dell’allievo. Più controversa è invece la questione di come promuovere le diverse capacità e doti. Su questo punto riassumiamo qui alcuni approcci. Secondo il principio meritrocratico (equality of access o equality of op­ portunity) si ha equità quando sussistono pari opportunità formali e quando le prestazioni decidono sull’accesso ai cicli di studio superiori. Il principio di equality of treatment esige invece che, a prescindere dalle prestazioni in­ dividuali, tutti abbiano diritto allo stesso insegnamento e alle stesse condi­ zioni di apprendimento e che quindi si debba evitare una selezione in classi riservate agli allievi più o meno dotati. Secondo il concetto di equality of achievement le persone socialmente svantaggiate devono ricevere un soste­ gno speciale per poter acquisire le competenze di base. E infine l’approccio equality of social actualisation richiede un insegnamento altamente indi­ vidualizzato che permetta a tutti gli individui di sviluppare le loro capacità specifiche (cfr. Demeuse, Crahay & Monseur 2001). Misurazione dell’equità L’indicatore più importante nella misurazione dell’equità è la distribuzione delle categorie sociali nei vari curricoli formativi o livelli di istruzione.2 Una distribuzione non omogenea tra le categorie sociali non deve rappresentare necessariamente una violazione del principio di equità, perché può essere motivata da decisioni prese razionalmente – e quindi indipendentemente da stereotipi, aspettative distorte o discriminazioni. A seconda dell’inter­ pretazione del principio dell’uguaglianza, le disparità nei percorsi formativi imboccati non sono una violazione dell’equità se possono essere ricondotte a diversità di prestazioni. La mancanza di pari opportunità a fronte di pre­ stazioni uguali è invece un forte indizio di violazione delle pari opportunità, indipendentemente dal modo di interpretare l’uguaglianza. Efficacia, efficienza ed equità Se l’equità viene dichiarata come obiettivo del sistema educativo, il grado di raggiungimento di questo obiettivo diventa un parametro dell’efficacia del sistema. Un sistema efficace si contraddistingue pertanto anche per un alto grado di pari opportunità. In questo contesto si pone la questione se gli obiettivi di aumento delle prestazioni medie e di diminuzione della dipen­ denza sociale delle prestazioni siano in concorrenza tra di loro oppure siano conciliabili. La letteratura scientifica internazionale mostra che è possibile raggiungere un alto grado di equità e al contempo un elevato livello di pre­ stazioni (cfr. panoramica in Wössmann 2008b). Anche il criterio dell’efficienza può riferirsi all’obiettivo delle pari op­ portunità. Per giudicare se questa finalità viene perseguita in modo efficiente 2 Altri indizi di violazione del principio di uguaglianza possono essere le differenze di opportunità sul mercato del lavoro, imputabili ai percorsi/livelli formativi (ad esempio il rischio di disoccupazione, la possibilità di guadagno, ecc.) nonché le prestazioni offerte nei percorsi/livelli formativi. Le disparità nella formazione designano le differenze di formazione tra i vari gruppi sociali e rappresentano il risultato di effetti primari e secondari (cfr. Boudon 1974). Per effetto primario si intendono le condizioni familiari di socializzazione, che in presenza di determinate condizioni istituzionali (scolastiche) conducono a prestazioni scolastiche diverse (perfor- mance). Gli effetti secondari descrivono le condizioni di socializzazione che, in presenza di una data performance, influenzano la scelta del percorso formativo.

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